Una corretta azione motoria consapevole o no che sia dipende sia dall'informazione relativa all'ambiente circostante (visiva, acustica, tattile), detta anche informazione esterocettiva, che dall'informazione relativa al proprio corpo (visiva, cinestetica, vestibolare), detta anche informazione propriocettiva. Nello sport la fonte principale dell'input percettivo finalizzata al controllo motorio è di tipo visivo (Dominanza visiva). Da ciò si evince l'importanza della visione nello sport e della possibilità di valutarla ed allenarla.
La visione ci dà informazioni non solo relative alle caratteristiche, alla posizione e al movimento degli oggetti implicati nell'azione (ad esempio nel calcio: pallone, porta, avversari, etc), ma anche alle caratteristiche, alla posizione e al movimento del proprio corpo. Insomma, vedere nello sport significa integrare insieme una serie di abilità visive in un input visivo significativo attraverso cui programmare la giusta risposta motoria.
Elaborazione dell'informazione e modelli di controllo dell'azione
Lo sportivo che deve compiere una azione ha bisogno di integrare tutte le informazioni, esterocettive e propriocettive, relative alla situazione spazio temporale in cui si trova, elaborandole rapidamente al fine di predisporre l'azione piu' adeguata. Questo fenomeno può essere rappresentato mediante modelli in formato diagrammi (Fig. 1)
Fig. 1
Modello di elaborazione dell'informazione di Welford ritracciato da Eriksson (2007) e integrato con il modello in Schmidt e Wrisberg (2006)

Il modello riportato in figura evidenzia 3 fasi specifiche e sequenziali che, secondo i suoi autori, accompagnerebbero l'elaborazione d'informazioni finalizzata alla risposta motoria. La prima fase è quella della identificazione, in cui i meccanismi percettivi "lavorano" sull'input (informazione esterocettiva e propriocettiva in entrata) e all'identificazione dello stimolo. Ciò implica la selezione dell'informazione rilevante al compito e il filtraggio dell'informazione irrilevante (le capacità di attenzione focale sono fondamentali per l'atleta).
Nella seconda fase, quella della selezione della risposta o decisione, il sistema utilizza le informazioni in uscita dal primo stadio per decidere qual è la risposta piu' appropriata per il contesto. La risposta può essere una particolare azione o anche l'inibizione della stessa. Piu' alternative stimolo risposta si hanno, piu' il tempo di scelta aumenterà.
La terza fase infine è quella della programmazione della risposta in cui il corretto programma motorio, cioè forza e sequenza delle contrazioni, viene organizzato ed inviato ai muscoli per l'output finale (gesto tecnico finalizzato all'obiettivo).
Una influenza rilevante sui 3 stadi di elaborazione la gioca l'esperienza accumulata dall'atleta in allenamenti e gare, ovvero in situazioni simili precedentemente sperimentate. il tempo complessivo di elaborazione dall'input all'output è meglio conosciuto come tempo di reazione, ovvero il tempo che intercorra tra lo stimolo ricevuto e la risposta effettuata.
Un esempio..
Possiamo avere un'idea di quanto veloce debba essere questo processo di elaborazione pensando ad una azione sportiva che implica una rapida presa di decisione (nel baseball ad esempio). I lanci effettuati nel baseball hanno una velocità compresa tra i 130 ed i 160 km/h, a seconda del tipo di lancio (Fig. 2). Il tempo impiegato dalla palla per arrivare al battitore varierà conseguentemente e sarà compreso tra i 400 ed i 480 ms (millisecondi). Il tempo necessario a compiere la battuta è di circa 150 ms ed è piuttosto stabile. Se si considera che il tempo necessario per i processi sensoriali e percettivi (identificazione) è di circa 200 ms, si decuce che il tempo per decidere la risposta motoria (selezione e programmazione della risposta) è di circa 50-75 ms; tenendo conto che il margine di errore che il battitore può permettersi nella fase di determinazione è di circa 7-9 ms.
Fig. 2 Modello dell'elaborazione dell'informazione applicato alla battuta nel baseball. Ritracciato da Adair (2002).

C'è dell'altro..
La prestazione motoria o sportiva che scaturisce da un processo di elaborazione dell'informazione visiva risente, inoltre, di condizioni fisiologiche e psicologiche piu' generali vissute da un individuo, come il livello di attivazione, l'ansia, la motivazione. Ad esempio c'è molta differenza nel compiere la stessa azione tecnico/fisica in allenamento o nella gara piu' importante dell'anno. E' stato individuato che la relazione tra il livello di attivazione del sistema nervoso centrale e prestazione ha una forma ad U rovesciata. (Fig. 3)
L'aumentare del livello di attivazione, aumenta la qualità della prestazione, raggiungendo un picco di performance per un livello medio di attivazione oltre il quale la prestazione tende a diminuire.

Questo sta a significare che, se la motivazione o l'ansia di un atleta crescono eccessivamente, l'attivazione raggiunge livelli tali per cui l'elaborazione dell'informazione percettiva perde in efficienza, peggiorando la prestazione sportiva. Ciò influisce negativamente sulla fase di identificazione durante il processo di elaborazione percettiva. In questa fase l'atleta seleziona l'informazione "rilevante" al compito e "filtra" quelle non rilevanti. Questo fenomeno prende il nome di "restringimento percettivo". L'attivazione crescente aumenta il restringimento percettivo rendendo il soggetto piu' focalizzato sulle informazioni sensoriali relative al compito da eseguire. Oltre un certo livello, però, l'attivazione alzerà talmente il restringimento percettivo da creare problemi in presenza di stimoli inattesi.
Le abilità visive importanti per lo sport
Le abilità che compongono l'input visivo sono molteplici, ma quali sono quelle piu' importanti ai fini dell'azione sportiva? Ecco di seguito un'analisi delle capacità piu' rilevanti:
- Acuità Visiva Statica: capacità di discriminare i dettagli di oggetti fermi ad alto contrasto
- Acuità visiva dinamica: capacità di discriminare oggetti in movimento a diverse velocità. Questa abilità è certamente molto utile nello sport, dove le informazioni visive da processare sono raramente ferme. Essa è legata oltre all'acuità statica, anche a buone capacità oculo-motorie ed altre funzioni superiori di integrazione.
- Motilità Oculare: questa è un'altra abilità visiva di base molto importante nello sport. I movimenti oculari, infatti, guidano la percezione, spostano e stabilizzano lo sguardo sull'oggetto a cui siamo interessati. Questa "Fissazione" non è data solo dai movimenti oculari ma anche dall'attenzione visiva, processo percettivo complesso che consente di restringere il nostro campo percettivo a stimoli limitati.
- Sensibilità al contrasto: la capacità di distinguere oggetti con contrasto ridotto; permette di distinguere i contorni di un oggetto posto all’interno del campo visivo nelle diverse condizioni di luce/ombra.
- Dominanza oculare: può essere definita come la superiorità manifestata dall'attività di un occhio rispetto all'altro. E' spesso valutata insieme alla dominanza motoria per osservare se si trova dalla stessa parte o dall'altra (dominanza oculare crociata)
- Visione periferica (grandezza del campo visivo): è quella parte della nostra visione al di fuori dello sguardo centrale a fuoco. Lo scopo della visione periferica è quello di fornirci una prima impressione o contesto, prima che mettiamo a fuoco un oggetto e comprendere l'ambiente circostante focalizzando l'attenzione su un target stabilito.
- Accomodazione: è l’abilità che ci permette di mettere a fuoco alle varie distanze di osservazione oggetti e persone senza momentanei annebbiamenti.
- Coordinazione oculo-motoria: capacità di eseguire gesti fini e coordinati con diverse parti del corpo basati sull'informazione visiva.
- Percezione cromatica
- Percezione Figura-sfondo
- Tempo di reazione visiva
Abilità visive e quale sport
L'analisi del sistema visivo degli atleti di élite rispetto ai non atleti, ha dimostrato cha alcune di queste abilità contribuiscono più di altre a portare la performance motoria al suo picco. in realtà, l'importanza delle diverse abilità visive è relativa al tipo di compito motorio richiesto da uno specifico sport e dalle condizioni in cui esso viene svolto.

Per concludere
Nello sport, l'informazione sensoriale principale che viene usata per programmare e controllare un'azione è di tipo visivo. La sequenza identificazione-decisione-risposta è velocissima. Per cui anche se nello sport è la prestazione motoria quello che conta, non si dovrebbe mai perdere di vista l'ambito visivo. Una attenta valutazione della funzionalità visiva si ritiene quindi indispensabile non soltanto ai fini della valutazione della vista da un punto di vista prettamente clinico ma anche finalizzato al miglioramento della performance visiva sport-specifica attraverso mirati programmi di allenamento.
Bibliografia:
L'informazione visiva e azione motoria; a cura di Fabrizio Zeri - Professional Optometry - Giugno 2008;
La performance visiva nell'attività sportiva; a cura di Fabrizio Zeri - Professional Optometry - Agosto 2008;
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